Data: venerdì 13 giugno 2008
Ore: 21.12
Da qualche ora è finita la partita di calcio Romania-Italia. E' finita con un pari 1-1. Molti di voi staranno bestemmiando a quest'ora per l'arbitraggio che è stato uno schifo o per tanti altri motivi. Ma non è per questo che voglio cominciare questo intervento. Il vero motivo l'ho scoperto da tanto tempo, ma non ho mai avuto il coraggio o la voglia di scriverlo. Guardando la partita, mi sono accorta che in questo mondo siamo tutti razzisti. E' così.Sotto sotto, nel fondo del nostro cuore, della nostra razionalità, lo siamo tutti. Quando usciamo per strada e vediamo un ragazzo di colore o una donna che non riesce a parlare bene l'italiano, riusciamo subito a differenziarlo da tutti gli altri, a catalogarlo. Perché? Perché il razzismo non nasce, il razzismo si impara.
Perché uno che non nasce nel nostro paese ma che nasce in una terra magari uguale alla nostra o magari più povera, bisogna guardarlo come un animale, un ladro, uno da qui bisogna scappare? Perché i suoi paesani sono ladri e hanno sparato e ammazzato. Ma non siamo tutti uguali giusto? Ormai questa frase mi sembra senza senso. Perché siamo tutti uguali. Anche se alcuni si considerano emo, punk, fighi, speciali o anche migliori degli altri. Lo sappiamo tutti che siamo uguali solo che non lo vogliamo ammettere. Siamo fatti tutti seguendo un modelo unico e mi viene in mente Adamo ed Eva, ma non voglio abbattermi dal soggetto di questi intervento.
Giorni fa ho letto per caso sul tanto famoso Netlog, l'intervento di una ragazza motlo arrabbiata con le ragazze dell'Est che vengono in Italia e rubano i mariti e i padri delle famiglie italiane. Ma vi siete domandati se è solo colpa loro, colpa solo di queste ragazze se questi maschi vanno da loro per soddisfare i propri bisogni fisici? Magari prima di queste ragazze sono state altre e altre ragazze anche italiane che hanno soddisfatto i bisogni di questi uomini. Perché queste "brave" ragazze esistono da sempre, dalla prima guerra mondiale o anche prima, non sono venute fuori con l'arrivo di queste straniere che magari, con questo "lavoro" che loro sono costrette a farlo cercano solo di aiutare la loro famiglia rimasta nel loro paese, o cercano di crearsi un futuro migliore in poco tempo, perché non ce la fanno a lavorare per 20 anni in una fabbrica per poi costruirsi una casa. Che ne sapete voi dei loro cuori, di quello che hanno loro dentro, e i sentimenti che provano quando la macchina si ferma davanti a loro e dal finestrino che scende si sente sente solo la voce di un maschio disperato, marito arrabbiato dopo la litigata con la moglie, che chiede qunto vuole per un "lavoretto". Ma vorrei passare da questa interruzione a un'altra cosa.
"Patriotism is when love of your own people comes first; nationalism, when hate for people other than your own comes first"
Questa frase è stata detta da Charles de Gaulle, eroe francese che ha lottato per il suo paese nella prima guerra mondiale. Quanta verità contiene questa frase? Troppa. Non dico che non sia una cosa giusta avere al cuore il proprio paese, la propria terra dove si è nati. Penso che sia una cosa bellissima essere fieri del proprio paese e delle proprie origini. Ma sono stufa, e stanca di sentire in giro rrom ladri, albanesi assassini o tanti altri popoli che vengono catalogati solo per le cose che commette una persona che guarda caso non è italiana. Poi basta solo una notizia di questo genere e la gente comincia subito a essere razzista e a pensare che i stranieri fanno solo cattiverie.
Guardando il telegiornale ogni giorno mi sono accorta che se una persona italiana commette un reatto viene ricordato solo una volta, invece un persoana straniera viene ricordata ogni giorno, finché la notizia non cominciamo anche noi a espanderla. Perché le cose sbagliate, cattive ce le ricordiamo sempre, ma le cose più belle, che ci fanno avvicinare, sono viste come cose normali. Perché per tutta la vita non facciamo altro che imparare a ricordare, ma non c'è nessuno che ci insegna a crescere nel modo giusto. E vorrei chiudere con questa frase. Questo intervento è stato solo un parere. Il parere di una ragazza con un cuore metà romeno metà italiano.
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